Esame dei regimi attrattivi per i residenti all’estero che optano per un rientro nel Belpaese
Sono diverse le misure fiscali che negli anni il legislatore italiano ha avuto cura di promuovere, con il fine di aumentare l’attrattività della “bella Italia” all’estero.
Ebbene, non si può non riconoscere le potenzialità che il rinomato Belpaese può offrire, al netto di qualsivoglia critica in merito all’aspetto organizzativo e dei risultati concretamente raggiunti nel tempo.
Il presente contributo, suddiviso in due parti, si propone (in maniera sintetica) di fare chiarezza sulle misure fiscali agevolative dedicate ai res non dom (ccdd. non residenti), che il legislatore ha ideato negli anni con le varie manovre fiscali, ad oggi esperibili.
L’obiettivo è quello di allargare la base imponibile nazionale e il conseguente gettito erariale, contribuendo così ad aumentare la qualità della vita, reso possibile grazie allo speculare potenziamento dei consumi e delle capacità di spesa.
La natura delle agevolazioni fiscali, è, dunque, quella di contribuire alla creazione di un circolo virtuoso, dato dall’incremento demografico, con conseguente crescita del PIL, dell’occupazione, e della possibilità di aumentare il benessere sociale all’interno dello Stato.
La fiscalità internazionale, in questo senso, rappresenta un ottimo strumento per il raggiungimento di tali obiettivi.
Le agevolazioni fiscali proprie di questa fetta, quale appunto la fiscalità internazionale, sono un modo di attrazione dei soggetti residenti all’estero. L’appeal di tali misure consiste proprio nel depotenziare il prelievo impositivo dei soggetti beneficiari, che avviene in vari modi e che prende in considerazione diversi modi di creazione della base imponibile, a condizione che ne trasferiscano la residenza in Italia.
Vediamo ora di raggruppare, sinteticamente, i regimi di fiscalità internazionale attualmente in vigore nell’ordinamento italiano, in questa prima parte parleremo del:
Regime agevolativo per docenti e ricercatori
L’art. 44 del D.L. 78/2010 prevede un abbattimento della base imponibile ai fini IRPEF, pari al 90% degli emolumenti percepiti a titolo di reddito di lavoro dipendente e autonomo prodotti in Italia. I soggetti beneficiari sono docenti e ricercatori che decidano di rientrare nel Belpaese, o di trasferirsi per la prima volta.
La portata del beneficio aumenta grazie alla contestuale non concorrenza di tali redditi alla formazione del valore della produzione netta ai fini IRAP.
Tra i requisiti si segnala:
- il possesso di un titolo di studio universitario o equiparato;
- il fatto di non essere occasionalmente residenti all’estero;
- una documentata attività di docenza o ricerca all’estero, almeno biennale, presso centri di ricerca pubblici o privati o università;
- il trasferimento della residenza in Italia e svolgimento dell’attività nel territorio dello Stato.
Con il nuovo intervento normativo, il regime agevolato temporaneo si applica al periodo di imposta in cui è avvenuto il trasferimento e ai cinque anni successivi, beneficiando, di tal che, di un totale di sei anni di detassazione.
Il regime prevede, inoltre, dal 2020, una potenziale ulteriore estensione della durata applicativa, a partire da 8 e fino a tredici anni, parametrato alla situazione soggettiva e familiare del docente o ricercatore.
Avv. Dario Marsella
Dott.ssa Eleonora Dell’Anna